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L'impegno negli allevamenti
ANTIBIOTICI: SEMPRE MENO UTILIZZATI
Grazie a continui investimenti nel rinnovamento delle strutture, alla formazione costante di tecnici, allevatori e alle attività di monitoraggio e autocontrollo, siamo riusciti a ridurre in dieci anni il consumo di antibiotici del 97% nella filiera pollo e dell'89% nella filiera del tacchino.
Oggi possiamo vantare tre filiere con animali allevati senza uso di antibiotici: pollo Il Campese, polli e tacchini Qualità 10+, pollo BIO.
i nostri traguardi
Insieme a Unaitalia abbiamo promosso la stesura del “Piano Nazionale per l’uso responsabile del farmaco veterinario e la lotta all’antibiotico resistenza”, emanato dal Ministero della Salute nel luglio 2015.
Il Piano sanciva l’obiettivo di ridurre del 40% l’uso di antibiotici nella filiera avicola italiana entro fine 2018 rispetto ai dati 2011: questo risultato è stato raggiunto a fine 2016.
Il nostro prodotto di punta, Il Campese, ottiene la certificazione di pollo allevato senza uso di antibiotici.
Il pollo della filiera Qualità 10+ è certificato come allevato senza uso di antibiotici.
A febbraio di quest’anno il requisito viene esteso anche alla filiera del tacchino Qualità 10+.
Grazie al miglioramento degli allevamenti, alla formazione continua degli allevatori e alle numerose attività di monitoraggio e autocontrollo, nel 2021 abbiamo ridotto del 97% il consumo di antimicrobici nella filiera pollo rispetto al 2011 e dell’89% in quella del tacchino.
Anche la gamma del pollo BIO Amadori ottiene la certificazione dell’allevamento senza uso di antibiotici. Il requisito dell’allevamento senza uso di antibiotici su tutte le filiere di alta qualità Amadori viene verificato e certificato da CSQA, ente terzo accreditato.
INOLTRE, OCCORRE SEMPRE RICORDARE CHE:
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Ricorriamo all’uso di antibiotici solo a scopo terapeutico e se strettamente necessario, in accordo coi veterinari aziendali e nel rispetto delle normative comunitarie, con l’unico scopo di garantire la salute degli animali.
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In caso di utilizzo, gli animali devono superare il “periodo di sospensione", il tempo necessario affinché il principio attivo del farmaco sia smaltito prima della macellazione. La nostra scelta è quella di aggiungere almeno un giorno al tempo di sospensione richiesto dalle normative comunitarie.
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