Oltre 11.000 mq di verde pubblico, quasi 150 alberi ad alto fusto, più di 1.000 arbusti, un’area giochi per bambini e una quindicina di sculture a forma di uovo, scelto come simbolo tematico: è stato inaugurato oggi il parco realizzato da Amadori e ceduto alla città, situato nei pressi dell’ingresso dello stabilimento a San Vittore di Cesena.
All’evento erano presenti i vertici di Amadori, il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, il Presidente del Quartiere Valle Savio Edo Nicolini e alcune classi della scuola elementare di San Vittore, che hanno così concluso il percorso di conoscenza svolto nel corso dell’anno insieme all’azienda.
Il parco (per il quale è stata avanzata la richiesta di intitolazione “Giardino Amadori”, congiuntamente dal Quartiere e dell’azienda e avvallata dalla Commissione toponomastica e dalla Giunta del Comune), rientra tra le prescrizioni previste dal Piano regolatore, in parallelo con il potenziamento del polo industriale, che negli anni si è notevolmente espanso con un nuovo stabilimento per la lavorazione dei sottoprodotti, un polo energetico, un biodigestore anaerobico e una nuova sala taglio, in corso di realizzazione.
L’obiettivo del parco è non solo quello di alleggerire l’impatto ambientale derivante dalla presenza dello stabilimento, ma anche di creare un nuovo spazio ad uso della cittadinanza: l’area verde riduce infatti considerevolmente sia l’impatto visivo dello stabilimento che quello acustico, contribuisce all’emissione di ossigeno in atmosfera e all’assorbimento di circa 2.000 kg di Co2 in un anno, e sarà presto aperta alla cittadinanza.
“La nostra azienda è andata oltre lo standard urbanistico richiesto, vivendo la realizzazione del parco non tanto come obbligo ma come opportunità per offrire al quartiere e alla città un’area verde fruibile e interessante - ha commentato
Francesca Amadori, responsabile Corporate Communication. – Abbiamo scelto di arricchire l’area verde con un’ampia varietà di essenze arboree e arbustive, con quasi 150 alberi ad alto fusto e oltre 1000 arbusti, raccontati con una cartellonistica dettagliata con informazioni di tipo botanico. Inoltre abbiamo scelto l’uovo come tema simbolico che caratterizza l’intera area: l’uovo è presente nella forma assunta dai percorsi all’interno del parco, è un elemento visivo evidente nelle statue in cemento bianco sparse nel verde ed è chiaramente un elemento di raccordo con la nostra azienda, come emerge dalle tavole che raccontano il passaggio dall’uovo al pulcino, o l’uovo come alimento sulle nostre tavole, o ancora l’uovo come protagonista di alcuni aneddoti nella storia”.
“Il parco si inserisce all’interno di un percorso che ci ha visto investire notevoli risorse per lo sviluppo dello stabilimento di Cesena – commenta
Flavio Amadori, vicepresidente dell’azienda. – Dal 2010 ad oggi abbiamo investito circa 50 milioni di euro, e altri 100 milioni di euro sono in programma nei prossimi 5 anni. L’obiettivo è continuare a sostenere questo sito produttivo in cui lavorano oltre 2.200 persone, a cui si aggiungono 500 impiegati negli uffici, per un totale di lavoratori sul territorio di Cesena che sfiora le 3.000 persone.”
“La realizzazione di questo parco ha un duplice valore – sottolinea il
sindaco di Cesena Paolo Lucchi. – Da un lato, infatti, contribuisce ad arricchire la qualità ambientale, mettendo a disposizione dei cittadini un nuovo spazio verde di pregio. Ma, al tempo stesso, è la testimonianza del ruolo importante che l’Amadori svolge per l’economia e per la tenuta del nostro sistema sociale, dando lavoro a centinaia di persone nel territorio cesenate e continuando a investire: non dimentichiamo, infatti, che questo parco rientra nelle opere pubbliche realizzate nell’ambito degli oneri di urbanizzazione collegati agli interventi svolti sullo stabilimento. Non a caso, ad attestare il forte collegamento dell’azienda con il territorio, è stato lo stesso Quartiere ad appoggiare la richiesta di intitolazione del Giardino Amadori”.
All’interno del parco è stato anche piantato un ulivo in memoria di
Gianfranco Cococcia, poliziotto molto noto in città deceduto nel 2014, e il figlio Lorenzo, scomparso l’anno prima: entrambi abitavano nei pressi del parco e, in accordo con Roberta Cococcia, si è deciso di ricordarli con una targa in ferro battuto con un breve pensiero su ciascuno.
“Abbiamo voluto connotare il parco anche con una valenza sociale – conclude
Francesca Amadori. - La staccionata e le bacheche sono state infatti realizzate dal Totem, cooperativa sociale che dà lavoro a ragazzi in difficoltà; il gadget in ricordo dell’inaugurazione è un portachiavi a forma di uovo/pulcino prodotto dal laboratorio in pelle dell’Enaip dove lavorano ragazzi disabili, e oggi siamo circondati da bambini della scuola di San Vittore che durante l’anno hanno fatto un percorso di conoscenza della nostra azienda, con una lezione in classe e una visita ai pulcini.”