Alla tavola rotonda “La transizione ecologica delle imprese nelle Valle del Savio” Amadori ha presentato risultati e obiettivi futuri delle proprie politiche ambientali. Cesena, 01 Ottobre 2021
Energia autoprodotta e proveniente da fonti virtuose o rinnovabili, implementazione di sistemi di gestione ambientale ed energetica, efficientamento delle risorse. Sono queste le direttrici delle politiche ambientali del Gruppo Amadori, intervenuto oggi alla tavola rotonda “La transizione ecologica delle imprese nelle Valle del Savio”, organizzata dal Comune di Cesena e dall’Unione dei Comuni Valle del Savio in collaborazione con ART-ER. Nel corso dell’incontro il Gruppo ha presentato alcuni degli obiettivi di sostenibilità nell’ambito del piano industriale 2021-2025. Tra questi, l’acquisto incrementale di energia da rete certificata come proveniente da fonti rinnovabili, fino a coprire il 50% del proprio fabbisogno, l’implementazione dei sistemi di gestione ambientale ed energetica (ISO 14001 e ISO 50001) su tutta la filiera, l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse e l’installazione di pannelli fotovoltaici della potenza complessiva di 4 MW, per aumentare la percentuale di consumo di energia elettrica da autoproduzione. Inoltre, è prevista la realizzazione di cogeneratori a gas metano in EPC per ridurre la dipendenza dalla rete nazionale senza gravare sull’impatto derivante dalle emissioni dirette, e di cogeneratori a biogas, con l’obiettivo di innalzare la percentuale di consumo di energia elettrica e termica da autoproduzione da fonte rinnovabile.
“La forte integrazione della filiera Amadori - spiega Michele Noera, Responsabile Funzione Ambiente ed Energia Amadori e relatore dell’incontro - ci consente di lavorare concretamente allo sviluppo di modelli virtuosi di economia circolare in grado di ridurre in maniera importante l’impatto delle nostre attività. La responsabilità sociale di un’organizzazione si attiene alle conseguenze sull’ambiente e sulla società che derivano dalle sue politiche aziendali. Il Gruppo è consapevole dell’impatto della propria produzione e per questo lavora ogni giorno con l’obiettivo di un futuro più sostenibile”.
Durante l’incontro è stata ribadita la centralità della transizione ecologica come tema chiave per le politiche europee, Green Deal in primis, e di come abbia assunto un ruolo centrale nei programmi di finanziamento sia dell’Unione Europea sia a livello nazionale e regionale. Le politiche ambientali ed energetiche del Gruppo Amadori si confermano in linea con gli obiettivi europei e, a testimonianza dell’impegno crescente su questi temi, da quest’anno la rendicontazione delle attività sarà condivisa con gli stakeholder secondo i criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Già dal 2019 il Gruppo ha inoltre iniziato a misurare il proprio impatto in termini di emissioni di gas serra (GHG), avvalendosi del Questionario CDP per calcolare le emissioni dirette e indirette.
SCHEDA
Sul versante della sostenibilità, il Gruppo Amadori è costantemente impegnato in azioni concrete di risparmio, recupero ed economia circolare in tutte le fasi della filiera integrata. Con particolare riferimento all’ambito energetico, la via perseguita è quella dell’autoproduzione tramite un polo energetico che sul territorio romagnolo annovera una centrale termica integrata a due impianti di cogenerazione a gas metano, che permettono di coprire circa l’80% di energia utilizzata nel sito principale di Cesena. Qui è presente anche un biodigestore anaerobico che alimenta un terzo impianto di cogenerazione. Altri impianti di questo tipo, alimentati a gas naturale, sono presenti nel mangimificio di Settecrociari di Cesena e nello stabilimento di Santa Sofia, mentre un cogeneratore alimentato a olio vegetale è presente presso il mangimificio di Ravenna. Tra le altre azioni messe in campo lungo la filiera, l’estensione della dotazione di pannelli fotovoltaici negli allevamenti di proprietà e nelle filiali e il crescente impiego di energia da fonti virtuose o rinnovabili. Sempre nello stabilimento di Cesena, l’adozione di sistemi di lavaggio efficienti e di acqua di recupero opportunamente trattata ottimizzano la gestione delle risorse idriche e gli impianti di potabilizzazione hanno reso possibile l’utilizzo fino al 70% di acqua di superficie, riducendo il ricorso a falde acquifere. L’economia circolare viene anche promossa attraverso la riconversione dei reflui di lavorazione, dei sottoprodotti (materia prima per il pet food), del digestato, del grasso e della pollina, che da scarti del processo produttivo si trasformano in nuove risorse.